by Redazione
Ogni proprietario di “quattrozampe” si è trovato di fronte al dilemma del bagno: qual è l’età giusta per la prima volta, quanto spesso, con quali prodotti.
Problemi non da poco, per chi con cani e gatti divide la vita, la casa e a volte anche il divano o addirittura il letto!
Per sciogliere questi dubbi abbiamo chiesto aiuto a Silvana Antonioli, toelettatrice esperta e proprietaria della Toelettatura Milù.
La frequenza del bagno varia a seconda dello stile di vita e soprattutto del tipo di pelo del cane. Esistono notevoli differenze tra le razze: in alcune i peli hanno una crescita continua (come nei barboncini), in altre non cadono spontaneamente (muta) ma devono essere spazzolati e “strippati” per far posto ai nuovi (come nei terrier a pelo duro). Schematicamente, il manto è costituito dal pelo di copertura o di guardia (che si trova sulla parte superiore) ed è in genere liscio, di media densità e relativamente impermeabile e dal sottopelo o lanugine (che si trova nella parte inferiore) che è al contrario più corto, sottile e lanoso. È abbastanza intuitivo che un cane a pelo corto necessiti di bagni meno frequenti, non altrettanto capire che un Barbone ha bisogno di essere lavato più spesso di un Cane da Pastore Tedesco.
La scelta dei prodotti è molto importante. La pelle del cane è molto sottile, sensibile e delicata, di PH neutro e necessita di prodotti specifici che durante il bagno non vadano mai a sgrassarla completamente poichè la priverebbero della sua naturale difesa da polvere, umidità, impurità, ecc. Gli shampoo con proteine di varia fonte (del grano, di mandorle, ecc.) sono adatti a tutti i tipi di pelo poiché sono più delicati ed idratanti.
Prima di iniziare il bagno è consigliata una bella spazzolatura, che aiuta ad eliminare il pelo morto e a districare eventuali nodi. Poi si procede bagnando il mantello con acqua tiepida tenendo il doccino il più possibile vicino alla cute e facendo attenzione a non far entrare l’acqua nel naso e nelle orecchie, dopo di che si friziona lo shampoo su tutto il mantello con una spugna o direttamente con le mani. La scelta di effettuare uno o due shampoo, dipende dallo stato del pelo. Una volta risciacquato con cura, si tampona il pelo con un asciugamano o con un panno sintetico e si asciuga con un normale phon avendo cura di spazzolarlo contemporaneamente. Questa operazione consente di sollevare e dare volume al pelo riducendo i tempi dell’asciugatura e di districare i nodi e va eseguita con l’ausilio di un cardatore morbido che si può acquistare nei negozi specializzati. Sotto il getto di aria calda, si spazzola con piccoli colpi ed in contropelo; nelle razze con pelo lungo invece, bisogna spazzolare sempre nel senso del pelo per evitare che si formino dei nodi.
Attenzione nel caso di cuccioli o cani anziani: qui l’asciugatura deve essere particolarmente accurata per evitare l’insorgere di problemi di salute. In ogni caso è sconsigliato lavare i cuccioli appena portati a casa poiché sono delicati e perché non ne hanno bisogno, aspettiamo che si ambientino! Il primo bagnetto è comunque consigliato entro i 5/6 mesi, affinché si abitui senza traumi. In caso di vaccinazione, si deve aspettare almeno una settimana.
Per chi possiede un cane di razza, la toelettatura di un professionista è indispensabile per mantenere un look perfettamente conforme agli standard: dopo la prima seduta, che andrebbe fatta fin da piccolo per abituarlo a questa pratica, è bene portarlo dal toelettatore circa ogni 2/3 mesi avendo cura di spazzolare regolarmente il mantello del cane tra una seduta e l’altra per ridurre la formazione di nodi (nei cani a pelo lungo) e di conseguenza il rischio di tosature radicali.
I gatti di norma non hanno bisogno del bagno perché, com’è noto, dedicano all’autopulizia gran parte del loro tempo e sono molto accurati in questa operazione. Tuttavia ci sono alcuni casi nei quali è necessario lavarli, ad esempio se hanno un manto particolarmente untuoso, se si sporcano eccessivamente, se viene loro prescritto un trattamento antipulci o anti- acari o se entrano in contatto con sostanze nocive o tossiche. Dato che lavare un gatto non è semplice a causa della loro avversione per l’acqua, è bene rivolgersi ad un professionista toelettatore.
I gesti di cura aiutano a sviluppare la complicità tra uomo e animale: sopportando la manipolazione e una certa forma di costrizione (l’immobilizzazione, il bagno, l’asciugatura, la spazzolatura, ecc.) l’animale accetta l’autorità e mostra fiducia. Inoltre la mancanza di cura e di igiene può dar origine a cattivi odori, parassiti e vere proprie infiammazioni come gengiviti, otiti, ecc. ed è per questo che l’attenzione ai particolari (vedi box) è indispensabile per tutte le razze. Prendersi cura del proprio animale significa contribuire in modo sostanziale al suo benessere fisico e psicologico: in altre parole, significa amarlo.
La cura dei particolari
Tagliare le unghie: le unghie lunghe non sono solamente scomode per il cane ma rappresentano un potenziale problema di salute. La frequenza con cui tagliarle dipende dal soggetto e dallo stile di vita. Se cammina costantemente non ne avrà bisogno mentre se conduce una vita meno attiva, ne avrà bisogno ogni 4/6 settimane. Nel gatto normalmente la crescita si autoregola, a patto che abbia a disposizione un tiragraffi.
Pulire le orecchie: per garantire una buona aerazione del condotto uditivo ed evitare spiacevoli e dolorose otiti, è necessario eliminare i peli lunghi e sottili che crescono all’interno dell’orecchio del cane. Per il gatto, è bene passare periodicamente l’interno del padiglione auricolare con un batuffolo imbevuto di acqua tiepida.
Pulire le ghiandole anali: serve a svuotarle di quelle sostanze maleodoranti che vi si accumulano e che possono a lungo andare infettarsi.
Pulire gli occhi: è indispensabile nei cani di piccola taglia ed in particolare in quelli dal mantello bianco nei quali la lacrimazione provoca l’ossidazione responsabile del tipico rossore. Sia per i cani che per i gatti è bene pulire regolarmente la zona perioculare con del cotone imbevuto di acqua borica.
Pulire i denti: l’azione contro il tartaro è soprattutto preventiva attraverso l’alimentazione e la masticazione di ossa naturali o artificiali; esistono anche dentifrici veterinari ma è necessario abituare l’animale fin da cucciolo al loro utilizzo.
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